La programmazione delle risorse pubbliche negli ultimi tre anni: i settori dove si investe sulla base dei dati del Sistema CUP
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La programmazione delle risorse pubbliche negli ultimi tre anni: i settori dove si investe sulla base dei dati del Sistema CUP
04/08/2020
La linea del tempo scorre attraverso gli anni, 2017-2018-2019 fino a metà giugno 2020, scandita dal ritmo settimanale di registrazione dei Codici CUP e dal contatore del costo totale progetti che determina la “gara di dati” per i 27 settori di classificazione di realizzazione di lavori pubblici (opere e impianti).
Il trend di programmazione degli investimenti
Da un primo sguardo generale sull’andamento del costo totale dei lavori pubblici, per il periodo in esame, i numeri indicano un ammontare complessivo di 182,5 miliardi ripartito tra gli anni:
- 2017, che chiude la banca dati CUP con un costo totale di progetti di 29,7 Mld di euro con quasi 50 mila CUP
- 2018, che si conclude in crescita rispetto all’anno precedente, con ammontare di risorse pari a 52 Mld di euro con oltre 78.666 progetti
- 2019, che conferma il trend di registrazione del 2018 con quasi 52 Mld di euro e con circa 93.000 CUP
- 2020, che vede, già a metà giugno, un ammontare del costo dei progetti notevole, arrivando a 21,9 Mld di euro per 32.590 progetti, nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza epidemiologica Covid-19.
I settori più virtuosi: nel vivo del data races anno per anno
2017
Anas e Rete Ferroviaria Italiana, i due principali competitor nel settore delle infrastrutture a rete
Nel 2017 la prima posizione è ricoperta dal settore stradale e interessa in prevalenza i lavori di manutenzione straordinaria che rispetto alla nuova realizzazione riguardano oltre 4 Mld di euro di risorse programmate. In merito al totale delle risorse programmate tra i soggetti titolari di interventi si evidenziano: Anas S.p.A. con oltre 2,1 Mld di euro e a seguire, nel range tra 169 mln a 194 mln di euro, Provincia di Taranto, Strada dei Parchi e Autostrade per l’Italia.
Ad ogni modo, si rileva che la maggior parte delle risorse economiche viene programmata per interventi funzionali a strade provinciali, regionali e comunali per oltre 3 Mld di euro che si concentrano in particolare, nelle regioni Sicilia, Lombardia (maggior numero di CUP registrati) Emilia-Romagna e Marche.
A differenza del settore stradale dove c’è una concorrenza tra soggetti titolari di una alta numerosità di progetti, in quello ferroviario il ruolo primario è ricoperto da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) con un numero modesto di interventi caratterizzati però da una maggiore complessità, anche in termini di costo programmato, e che riguardano in particolare, l’ampliamento e il potenziamento delle linee, nonché interventi di manutenzione straordinaria. Gli interventi di RFI assorbono la quasi totalità degli investimenti del settore; i restanti sono ripartiti tra le società ferroviarie locali, come la Ferrovie Emilia-Romagna Srl e la Circumetnea Catania.
Università e scuole che si rinnovano
A livello generale, il settore infrastrutture sociali e scolastiche registra oltre 6.700 progetti per un costo totale di 2,6 Mld e il soggetto che ha investito di più è l’Università di Pisa per oltre 122 milioni, seguita dall’Università di Padova, La Sapienza di Roma e Alma Mater di Bologna.
Nonostante le prime 4 posizioni siano ricoperte dalle università - che muovono in totale risorse per circa 486 mln di euro - la grossa fetta di interventi nel settore è rappresentata dai progetti delle scuole elementari, medie e superiori che realizzano interventi per un totale di 1,5 Mld di euro. A livello geografico, i maggiori investimenti nel settore si osservano prevalentemente nelle regioni Campania, Lombardia (con il maggior numero di CUP registrati), Toscana e Emilia-Romagna.
2018
Oltre al settore stradale continua la crescita degli investimenti nell’edilizia scolastica
In riferimento al settore stradale, oltre ai principali soggetti del 2017, fa il suo ingresso anche la Città metropolitana di Bari, soggetto titolare di investimenti per oltre 243 mln. Primeggia sempre Anas Spa che assorbe quasi il 30% della spesa. In particolare, gli interventi sono realizzati nelle regioni Sicilia, Emilia- Romagna e Veneto.
Passando alla seconda posizione, si nota un incremento degli investimenti nel settore infrastrutture sociali e scolastiche per un ammontare complessivo di quasi 9,5 Mld di euro, di cui quasi il 70% utilizzato per lavori su scuole elementari, medie e superiori e quasi un terzo di questi lavori riguardano interventi di adeguamento sismico.
Osservando la localizzazione degli interventi, le prime tre posizioni sono determinate da investimenti sopra il miliardo di euro nelle regioni Campania, Lombardia e Sicilia.
Si attesta in terza posizione il settore delle ferrovie.
Altro elemento di rilievo è l’ingresso nei primi posti della classifica del settore infrastrutture ambientali e risorse idriche riguardante, in particolare, gli interventi di difesa del suolo che ammontano a 5.800 progetti per un costo totale di 3,6 Mld. Tra i soggetti che investono maggiormente ci sono l’Agenzia nazionale per il fiume Po (AIPO), il Consorzio per la Bonifica Burana, il Consorzio 6 Toscana Sud e Calabria verde.
2019
Dal ProteggItalia alla norma Fraccaro, le misure che hanno orientato la programmazione degli interventi
Nell’anno si registra un incremento degli interventi per la realizzazione di opere che riducono il rischio idro-geologico, in linea con le politiche governative che hanno dato il via al Piano Nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico “ProteggItalia” (Dpcm 20febbraio 2019), rispondendo all’ambizioso intento di propulsione nonché armonizzazione degli interventi nel settore.
Partendo dalla prima posizione, le strade, oltre ad Anas che realizza interventi per oltre 3,2 Mld, contribuiscono inoltre alla spesa nel settore, anche Roma Capitale e Comune di Pescara, mentre le regioni che hanno attivato più risorse sono: Lazio, Veneto e Campania.
Nel secondo settore classificato infrastrutture sociali e scolastiche, Roma Capitale è ancora un soggetto titolare determinante con progetti del valore di circa 217 mln, seguita dall’Università degli studi di Urbino Carlo Bo’ per un costo progetti di quasi 115 mln.
In terza posizione, si stabilisce sempre il settore delle ferrovie registrando un incremento della tipologia degli interventi di ammodernamento tecnologico delle linee ferroviarie pari al 60% rispetto all’anno precedente.
Rispetto alle posizioni successive, si attestano difesa del suolo, risorse idriche e la distribuzione di energia che hanno avuto un maggior impulso di investimenti con la misura Dpcm di aprile 2019 che approva il piano nazionale degli interventi nel settore idrico, sezione invasi e acquedotti.
Nel settore della distribuzione dell’energia, gli interventi sono realizzati principalmente da Terna Rete Italia per un ammontare complessivo di 4,5 Mld di euro, riferite in particolare a nuove realizzazioni di impianti di trasmissione l’energia elettrica.
Fra i fattori che hanno potenzialmente contribuito a determinare l’incremento delle risorse programmate, si segnala la misura messa in campo con la “norma Fraccaro” DL 34/2019, articolo 30, che destina 500 milioni di euro ai Comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile, incidendo in particolar modo nei settori scolastici e in quello delle infrastrutture stradali.
2020
Le misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria
Continuando l’indagine sul Sistema CUP relativa ai settori di lavori pubblici sui quali si è scelto di investire in maniera crescente in questi ultimi anni, per concludere vediamo cosa è successo nei primi 5 mesi del 2020, tendendo conto dell’eccezionalità del caso dovuta all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e degli sforzi messi in campo per contrastarne gli effetti.
Nel solo ultimo mese di maggio, sono stati attivati progetti di lavori pubblici inerenti all’emergenza sanitaria per circa 85 milioni.
Riprendendo la classifica, il settore delle strade risulta pressoché invariato in termini di localizzazione dei progetti e tipologia di intervento, con un ammontare complessivo di oltre 4 Mld.
A seguire, al secondo posto si conferma il settore delle infrastrutture sociali e scolastiche con le prime due posizioni occupate dall’Università degli Sudi di Firenze e l’Università Politecnico delle Marche. In generale, tale settore presenta un valore complessivo degli investimenti programmati di circa 2 Mld, destinato per un 1/4 a interventi di adeguamento impiantistica o antincendio, in particolare su scuole elementari, medie e superiori.
Nel periodo del 2020 preso in considerazione per le linee ferroviarie sono stati programmati interventi per 1,1 Mld di euro.
Inoltre, in soli cinque mesi, si attivano 3.200 progetti di difesa del suolo per 2,3 Mld, di cui il 56% per interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico.
Scorrendo la classifica, troviamo risorse idriche e acque reflue, distribuzione di energia, e due settori che sono saliti di posizione rispetto al 2019: trasporto urbano e sport, spettacolo e tempo libero.
Analizzando il trasporto urbano, la quasi totalità delle risorse è Impegnate nella “realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino” per un costo di 4,9 Mld.
A dare impulso, invece, al settore sport e spettacolo e tempo libero, si evidenziano diversi programmi di spesa disposti con delibere del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), che negli ultimi anni hanno rilanciato gli investimenti nel settore. A riguardo, si registrano nel sistema CUP 1.600 progetti per un ammontare di 1,4 Mld di euro. Di particolare rilievo il progetto del Comune di Verona riferito a lavori di manutenzione straordinaria su diversi impianti sportivi, per un importo di 900 mln di euro.
A chiudere la top 10 sono le infrastrutture sanitarie con 484 milioni, di cui almeno 40 milioni sono stati impegnati solo nell’ultimo mese per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
La visualizzazione dei dati per una lettura semplice e accessibile
Il data race offre una vista dinamica sull’evoluzione degli investimenti nel settore dei lavori pubblici programmati negli ultimi anni la cui lettura e eventuale valutazione deve essere accompagnata da una consapevole conoscenza del significato dei dati registrati all’interno del Sistema CUP.
Nei dati del sistema CUP è insito un prezioso potenziale di conoscenza che, messo opportunamente in relazione alle informazioni presenti nei principali sistemi di monitoraggio, può rivelarsi strategico per la programmazione virtuosa delle risorse e una ancora più efficace valutazione delle scelte che orientano la spesa per lo sviluppo nel nostro Paese.
- il Data Races Distribuzione del Costo totale dei progetti di lavori pubblici per settore negli anni dal 2017 al 2020 (giugno)