Qualità dati CUP: conclusa la seconda operazione di chiusura dei Codici
29/05/2020
Circa 6 mila Codici unici di progetto chiusi per offrire una qualità dei dati sempre più aggiornata.
Continua l'analisi della banca dati CUP per innalzare la qualità delle informazioni a disposizione di tutti per conoscere le decisioni di spesa programmate in Italia negli utlimi dieci anni.
Un'operazione partita a marzo, quella che ha visto la prima chiusura massiva di circa 14 mila codici CUP da parte della struttura di supporto del DiPE, e che prosegue con questa seconda operazione riferita a circa 6 mila CUP.
I criteri di chiusura
Il campione in analisi ha riguardato i progetti di lavori pubblici generati prima del 2017 con un importo inferiore a 500 mila euro. Con l'obiettivo di innalzare la qualità delle informazioni, i criteri che hanno guidato l'individuazione dei progetti sono:
- CUP che riportano lo stato progetto "ATTIVO"
- CUP non presenti nei principali sistemi di monitoraggio nazionali, nè associati ad alcun mandato di pagamento SIOPE o codice Identificativo gara (CIG)
Il dialogo con le amministrazioni titolari
L'operazione effettuata ha coinvolto 1000 utenti titolari che sono stati aggiornati sulla chiusura d'ufficio dei CUP di competenza e ha attivato uno scambio di informazioni utile ad aggiornare i corredi informativi dei progetti presi in esame.
Il tasso di chiusura, a seguito di questa attività è cresciuto del 2% rispetto a marzo 2020 - i lavori pubblici contano il 50% dei progetti in stato "Chiuso" - rimane, comunque, bassa la frequenza con la quale le amministrazioni titolari dei progetti ricorrono a questa buona pratica: chiudere il codice CUP, una volta concluso il progetto (pagati i fornitori ed erogate tutte le risorse pubbliche stanziate), riduce molto la permanenza di queste chiavi identificative nei sistemi di monitoraggio che dialogano in cooperazione applicativa con il sistema CUP.
Si segnala che tra le prime tre amministrazioni con il maggior numero di lavori pubblici registrati, la percentuale di chiusura dei CUP risulta rispettivamente per i Ministeri: beni culturali 46%, interno 34% e difesa 22%.